Emanuela Casagrande
Si diploma nel 1992 in fotografia presso lo IED di Milano. Decide di dedicarsi alla fotografia d’architettura e comincia un’intensa attività professionale che la porta a collaborare con numerosi studi d’architettura tra cui quelli di Riccardo Blumer, di Camillo Botticini, di Guido Canali, lo studio Greppi & Bianchetti, e lo studio AbdA.
Queste collaborazioni hanno portato la fotografa a pubblicare sulle più importanti riviste di settore.
Parallelamente all’attività professionale, ha coltivato una ricerca personale,slegata dalla fotografia d’architettura, che nel tempo si è si è sviluppata in diversi filoni.
In particolare da alcuni anni sta effettuando una serie di reportage in studio d’artista, realizzando ritratti e immagini di gesti artistici e sviluppando una sorta di “ricerca dell’atto creativo” che si è concretizzata nella mostra “Ars Operandi”, ma che è in continuo divenire.
Un altro tema caro all’artista è la fragilità dell’essere umano; attualmente sta realizzando una serie di fotografie in cui emerge il tema della costrizione, accentuato dalla presenza di forti contrasti: movimento - rigidità, elemento vivo - materia inerte ecc.
Queste immagini sono il pretesto per raccontare di fratture interiori, di cicatrici emotive e di frammenti esistenziali. La stessa ricerca viene portata avanti anche attraverso la tecnica dell’incisione.
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