Alessandro Marangon
Nato a Chioggia (Venezia) nel 1979.
Diplomato in Grafica Pubblicitaria a Mestre, soggiorna per un breve periodo nella città svizzera di Bellinzona, attratto dalla magnificenza del paesaggio naturale, fonte continua d’ispirazione e di meditazione. Rientrato nella laguna veneta, Marangon avvia il proprio percorso di artista dedicandosi alla sperimentazione di materiali eterogenei, combinando pittura, scultura e fotografia, alla ricerca di un linguaggio espressivo autentico.
L’artista indaga le inquietudini umane, plasma l’elemento naturale nel tentativo di controllare la fugacità del tempo; inganna lo spettatore, invitato alla contemplazione della composizione materica e visionaria. Raccoglie e classifica gli oggetti naturali, come rami e cortecce, destinati all’invecchiamento e al disfacimento e ne ridona una nuova linfa, vitale alla rinascita del proprio animo tormentato.
Trasferitosi a Bologna ma sempre legato alla propria isola d’origine, nel 2009 ottiene il primo riconoscimento rientrando tra i vincitori del Premio d’Arte Contemporanea Val di Sambro. Dal 2010 Marangon è stato tra i protagonisti dell’art week bolognese in tre edizioni di Arte Fiera Off con le mostre personali: La forma dello Spazio, esposizione di opere di grandi dimensioni.
Quella sporca della Holga, una raccolta di scatti inediti realizzati durante le passeggiate solitarie con Holga, la storica fotocamera analogica. E poi, Stay in cui le opere hanno assunto una valenza preziosa collocate all’interno di teche di vetro.
Presente nel circuito degli artisti emergenti attivi a Bologna, continuano negli anni le sue esposizioni e collaborazioni, come I’m a material boy, titolo volutamente ironico e allusivo scelto per la retrospettiva dedicata alle opere dell’artista veneto. Invitato al Bologna Water Design, al 2014 risale la sua prima installazione: Impronte, progetto site specific che fonde arte, architettura e design.
Collabora con la galleria Ufofabrik dall'autunno del 2017.
Vive e lavora a Bologna